Cocomero è un progetto di volontariato nato da un gruppo di foodblogger per raccogliere fondi per i civili palestinesi rimasti senza casa e senza alcun mezzo di sostentamento a causa dei bombardamenti e degli sfollamenti forzati dopo l’ottobre 2023.

Il progetto è partito nel 2024 con un primo ebook, "Cocomero - ricette d'ispirazione levantina per la pace".
Nel 2025 è uscito il secondo ebook, "Cocomero & Friends - ricette e voci per la Palestina", da riscattare con una donazione diretta ad una o più delle campagne di raccolta fondi attentamente selezionate dal progetto.

  • Cocomero & Friends - Ricette e voci per la Palestina (2025)

    Raccoglie contributi donati da 76 creator provenienti da 10 nazioni.
    59 ricette plant-based, per una scelta totalmente priva di violenza.
    16 scritti originali tra testimonianze, saggi e articoli firmati da giornalisti e civili italiani e palestinesi, parte fondante del progetto nonostante le condizioni di vita estreme.
    13 art work tra illustrazioni, fumetti e poster. La copertina è dell’illustratrice palestinese Reem Alsayed.

Come posso aiutare i civili palestinesi?

Comprando l'ebook di Cocomero fai una differenza concreta nella vita delle persone che questo progetto supporta: i tuoi soldi gli daranno modo di mangiare, di comprare una tenda, delle medicine. I tuoi soldi sono letteralmente la loro sopravvivenza.
Usa i box qui sotto per conoscere le famiglie e le organizzazioni associate al progetto Cocomero e scegli quale vuoi aiutare.

Come ricevere l'ebook

1 - Fai la tua donazione: minimo di 5€ (ma se puoi, ti chiediamo di donare di più) da devolvere direttamente sulla piattaforma di raccolta fondi selezionata (GoFundMe, PayPal, bonifico).
2 - Fai uno screenshot alla ricevuta della donazione.
3 - Compila il modulo che trovi in questa pagina: inserisci l’indirizzo email a cui vuoi ricevere l’ebook, e poi carica lo screenshot.

Riceverai immediatamente via email il link per scaricare l’ebook in formato PDF. Per qualsiasi dubbio, consulta le FAQ che trovi più giù in questa pagina.

Dona ora

Siamo in contatto quotidiano con le persone e le associazioni che sostiene questo progetto: dal 2023 le affianchiamo giorno e notte (letteralmente anche di notte) con supporto pratico, economico, morale e umano.
L’attenzione focalizzata su questo numero ristretto ci ha permesso di salvare le loro vite dalla fame, di fare uscire da Gaza chi ha fatto in tempo a raccogliere abbastanza soldi prima della chiusura della frontiera egiziana, di garantire un flusso di fondi a beneficio di intere comunità.

  • Jehad Al-Farra

    Il suo nome significa resilienza: si è laureato traduttore avendo studiato senza avere più casa, computer, connessione internet. Alla decima evacuazione, vive in una tenda con 19 parenti, che dipendono da questa sua raccolta fondi. Tiene lezioni di arabo-inglese su Instagram.

  • Ali Nayef

    Videoreporter per una rete egiziana, rimasto intrappolato a Gaza quando è tornato per rinnovare il passaporto palestinese. Moglie e figlia lo aspettano al Cairo, nel frattempo lui si prende cura della madre malata e del fratellino di sua moglie, la cui mano è rimasta bruciata nel bombardamento della sua casa.

  • Elham Abd

    L’esempio di speranza per tutti: grazie alle donazioni è evacuata da Gaza con i suoi tre bambini, mentre il loro papà è stato ucciso da un missile. Ora sono al Cairo, al sicuro, ma senza i diritti dei rifugiati (scuola, sanità, lavoro). Vorrebbe riaprire il suo negozio di make-up.

  • Fatima Samir

    Nella vita di prima era una celebre food content creator pronta ad aprire il suo primo ristorante. Madre di Abood, tre anni di fossette e vivacità, Fatima ha perso casa, ricordi, persone care, ma mai la capacità di infondere forza a chi ama. La sua pizza è leggenda.

  • Hassan Qandeel

    Giovane ingegnere di successo, si è messo fin da subito a servizio della sua comunità costruendo tende per gli sfollati, un chiosco di dolci, una scuola elementare. Ha due progetti che vogliamo finanziargli: una mensa e un hub per studenti alimentato con pannelli solari.

  • Hanadi Abd

    Giornalista e “la prima scrittrice di sci-fi palestinese” si trova al sicuro in Egitto. Ma non lavora più per dedicarsi totalmente alla raccolta di fondi per la sopravvivenza della sorella Alham ancora a Gaza con Amhed, 12 anni, devastata dall'uccisione del marito e dell'amatissima figlia Aya.

  • Reem Alsayed

    Artista in grado di dipingere bellezza anche dove bellezza non c'è. Come sua figlia, l'adorabile Luna. Reem è sposata con Omar, “un gigante dal cuore più dolce di una brezza primaverile”, parole sue. Affrontano ancora i giorni più crudeli con il sorriso.

  • Deema Jarad

    21 anni, è uscita da Gaza con sua sorella Laila, ora gravemente malata. La loro famiglia è rimasta lì e dipende da lei: anche la piccola Alma, nata sotto le bombe. Le forze iniziano a mancare, se lei resiste è solo grazie alle donazioni.

  • Gazzella

    Storica Onlus italiana attiva a Gaza, si occupa di assistenza, cura e riabilitazione dei bambini palestinesi feriti da armi da guerra attraverso adozioni a distanza. Dal 2023 distribuisce anche beni di sussistenza in loco. Le donazioni sono detraibili.

  • Parrocchia di San Porfirio

    La più antica chiesa cristiana ortodossa della Palestina è stata bombardata nel 2024, mentre riparava diverse famiglie al suo interno: 25 le vittime. Padre Silos usa le donazioni per comprare cibo e medicine a un centinaio di famiglie della zona, e per garantire lezioni scolastiche e un pasto al giorno ai loro bambini.

  • Associazione di amicizia italo-palestinese

    Onlus fiorentina che si occupa di adozioni a distanza e sostegno agli ospedali dentro Gaza, e di ricongiungimenti familiari dalla Palestina all’Italia con il conseguente supporto logistico, burocratico, medico e umano. Le donazioni sono detraibili.

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FAQ

  • Dove vanno i miei soldi?
  • Come ho la sicurezza di donare a civili innocenti?
  • Come faccio a donare?
  • Come funziona il processo delle donazioni?
  • Come arrivano le donazioni ai palestinesi?
  • Vedo che ci sono raccolte che hanno già 20mila euro, davvero gli servono i miei soldi?
  • I giornali dicono che non c’è niente da mangiare/che vengono distribuiti aiuti umanitari: a che servono allora le nostre donazioni?
  • Le volontarie trattengono una parte dei soldi per il loro lavoro e spese di gestione?
  • Come posso fare di più?
  • Perché “Cocomero”?

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